Le invisibili

“La tradizione voleva che gli ombelichi delle neonate fossero seppelliti sotto le ceneri della cucina, perché imparassero presto qual è il posto della donna, e che da lì non si esce.
Quando l’uomo cadeva, ne impugnavano l’arma.
Sui treni gli uomini e i cavalli occupavano i vagoni. Loro, le donne, viaggiavano sui tetti, pregando Dio che non piovesse.
Senza di loro, soldatesse, cucarachas, adelitas, vivandiere, galletas, juanas, pelonas, guachas, quella rivoluzione non ci sarebbe stata.
A nessuna venne pagata la pensione.”

(Eduardo Galeano, Donne, gennaio 2017)

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